Lorena Alessio, architetto torinese, ha avuto da sempre il desiderio di viaggiare per conoscere il mondo e costruire esperienze di vita in paesi culturalmente lontani, per dare vita a nuove visioni e a proposte evocative, di ampio respiro, non consuete. La cifra stilistica del suo percorso personale e professionale era già presente nella scelta della tesi sul ‘Cultural Centre in Roosevelt Island, New York’, con cui si laurea in Architettura al Politecnico di Torino nel 1991 e due anni più tardi si trova a vivere l’esperienza americana a New York, dove consegue il Master di Architettura al Pratt Institute. La permanenza negli Stati Uniti ha permesso a Lorena Alessio di entrare in contatto con un modo di fare architettura alquanto diverso da come si faceva in Italia in quegli anni. Durante il soggiorno americano, partecipa alla summer school Los Angeles Experiments al SCI-Arc fondato dallo Studio Morphosis di Tom Mayne e Michael Rotondi, un gruppo di architetti che proponeva una visione innovativa dell’architettura caratterizzata da nuovi orizzonti e prospettive inedite. La continua voglia di sperimentare ed essere culturalmente all’avanguardia ricca di visioni e suggestioni la porta negli anni successivi a vivere l’esperienza giapponese.
DA NEW YORK ALLA SCOPERTA DEL GIAPPONE
È il 1994 quando vince una borsa di studio del Governo giapponese assegnata ogni anno a studiosi di vari settori, dalla Musica all’Architettura alla Fisica. Un riconoscimento prestigioso. Lorena Alessio parte per il Giappone ad aprile, che segna l’inizio dell’anno accademico locale, per una permanenza prevista di due anni, ma rimane fino al 1998 e consegue il PHD of Engineering alla Nihon University di Tokyo, laureandosi in Architettura. Le ricerche per il suo dottorato le hanno consentito di svolgere studi approfonditi sulla città di Tokyo e proprio questo lavoro è stato la base del suo libro ‘Entropic Tokyo’, pubblicato a novembre 2021, dove l’architetto propone una lettura della città come sistema dinamico ad alta complessità, da studiare e osservare nelle sue varie componenti, dagli elementi del paesaggio, al contesto urbano, agli aspetti socio-culturali. Un viaggio per comprendere una metropoli multiforme che non si ferma mai, che nasconde un profondo ordine umano.
Questo libro l’ho fermamente voluto per raccogliere i miei pensieri in una forma compiuta su un’esperienza, che è stata determinante per la mia vita.
Lorena Alessio
Da allora, Lorena Alessio è tornata molte volte in Giappone per lavoro e ricerca, per insegnare come Visiting Associate Professor alla Hosei University di Tokyo e come organizzatrice di conference internazionali e workshop intrauniversitari. L’esperienza raccolta in Giappone e il lavoro svolto in quel Paese hanno caratterizzato il suo lavoro e sono alla base della sua concezione estetica, così come della sua profonda sensibilità verso il tema della Bellezza.
ANCORA IN VIAGGIO
Il desiderio di continuare ad ampliare i propri orizzonti e di vivere nuove esperienze la porta in Gran Bretagna per un corso di Urban Design al Politecnico di Oxford e poi in Corea del Sud per attività di docenza. Taiwan rappresenta un’esperienza particolarmente importante in quegli anni. Qui, l’architetto Alessio viene invitata a partecipare a workshop internazionali sui processi di industrializzazione, presentando il caso di Torino, passata dalla crisi postindustriale a una città con un significativo registro culturale; oppure casi di post-industrializzazione di aree trasformate in grandi parchi o, ancora, di progetti di riqualificazione ambientale e di re-development urbano. Da questi convegni sono nate esperienze che hanno portato l’architetto a progettare un vero e proprio ‘pezzo di città’ a Taichung: un’area di un milione di metri quadrati, per il cui masterplan preliminare ha progettato tre hotel, uffici e un grande centro commerciale, forte della referenza di aver seguito il percorso di Milano City Life fin dal 2004 quando, rientrata dalla Corea del Sud, aveva iniziato a collaborare con lo studio di Torino dell’architetto Pier Paolo Maggiora che, con Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Arata Isozaki, formava il gruppo che ha partecipato al concorso per la progettazione di Milano City Life. Il suo particolare curriculum fatto di esperienze estere di alto profilo, unito alla conoscenza del Giappone, della lingua inglese e giapponese, permette a Lorena Alessio di seguire in prima persona il piano integrato di City Life, di coordinare tutta la creatività dei quattro architetti e di trasmetterla agli ingegneri strutturisti e dedicati ai vari aspetti del progetto.
ESSERE DESIGN MANAGER
Cresce la consapevolezza della sua capacità di gestire la complessità e da quel momento Lorena Alessio si propone sempre più come ‘Design Manager’, dopo aver seguito per un periodo nel 2007 il progetto per l’ampiamento di Montecarlo a Bovis Lend Lease, in una gara cui partecipavano Daniel Libeskind e Arata Isozaki. Il passo successivo è quello di decidere di fare il design manager per propri progetti. Nascono i workshop sul tema della sostenibilità all’Università di Camerino, conosce architetti di primo piano come Kengo Kuma, Shigeru Ban, Shu Wang, Fujimoto Sou, Odile Decq, Bernard Tschumi, Mario Cucinella e altri professionisti di profilo internazionale che vengono invitati ai convegni da lei organizzati o coordinati. Fonda e dirige la ‘Casa delle Arti e dell’Architettura’ a Settimo Torinese e diventa il referente per la creazione di una serie di eventi per il Convegno di Architettura nel 2011 in Giappone, fra cui una mostra di 400 architetti giapponesi. Invita architetti italiani che lavorano nei grandi studi all’estero occupandosi di architettura parametrica a tenere workshop innovativi sul tema.Un grande lavoro di ricerca interconnessa unito al costante confronto fra Arte, Architettura e Tecnologia è il leitmotiv che attraversa lo stile di Lorena Alessio. Le molteplici esperienze che l’architetto ha al suo attivo vanno a costituire tre grandi filoni: Docenza, Progettazione e Design Management, senza trascurare le significative collaborazioni con alcune delle più prestigiose riviste di architettura.

IL SOGNO NEL CASSETTO
Il sogno nel cassetto di Lorena Alessio è riunire in un unico filone queste esperienze così variegate e significative, in vista dei progetti che verranno, fra i quali gli incontri periodici che organizza presso la Fondazione Sandretto Rebaudengo nel breve termine. “Conosco bene Kengo Kuma – dice Lorena Alessio – e di recente ho proposto all’architetto giapponese e ad altri amici in Giappone di creare una sorta di ‘Accademia della Bellezza’ per insegnare cose di architettura ma anche qualcosa su se stessi, attraverso una riflessione che vada più in profondità, partendo dalla conoscenza di due estetiche così raffinate – quella giapponese e quella italiana - per aiutare ad affinare la percezione della bellezza. L’accademia avrebbe sede a Tokyo e a Torino, comunque tra Italia e Giappone”.
PROGETTUALITA’ E IDEE
La progettualità è una caratteristica distintiva di Lorena Alessio che ama sperimentare idee innovative. Una delle più originali è il workshop TTT (Torino, Taichung, Tokio) che porta gli studenti ogni anno in un posto diverso, secondo la logica che ‘dove si va, si costruisce qualcosa con i materiali più vicini al territorio’, per esempio a Taiwan con il bambù, avvalendosi dell’aiuto e delle skills degli artigiani locali. Sensibile al grande tema dei disastri naturali, dopo lo Tsunami del 2004 ha osservato l’impegno dell’architetto e professore Hiroto Kobayashi per l’area del Nord del Giappone, lavorando con un’industria di compensato locale per creare strutture temporanee in compensato destinate ai pescatori.
Nel 2016, quando il terremoto colpisce il Centro Italia, Lorena Alessio crea una struttura ad Accupoli, uno spazio aggregativo di 160 metri quadri ospitato in un edificio in compensato strutturale costruito dal gruppo HELP da lei fondato. Il progetto è stato selezionato ed esposto ad ‘Arcipelago Italia’ nel Padiglione Italia curato da Mario Cucinella per la Biennale di Venezia del 2018.Più di recente, l’Azienda piemontese E. Vigolungo s.p.a. - produttore di compensato di pioppo - ha chiesto a Lorena Alessio di progettare edifici innovativi in pioppo. L’architetto ha proposto di utilizzare il compensato senza viti, solo con giunti a incastro, come nella tradizione giapponese. E’ nato così il nuovo showroom aziendale di 180 metri quadri a Canale in provincia di Cuneo. Vince il primo premio AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena e crea con E. Vigolungo s.p.a. il marchio PoplyHouse, mentre dà alle stampe il libro ‘Progettare con il compensato strutturale. Da Accupoli a PoplyHouse’, pubblicato nel 2021.
Lavora al rifacimento dello show-room della Ferrari con Benedetto Camerana e realizza le linee guida per i ristoranti di qualità e di costo economico di una catena con mille locali in Giappone, la Saizeriya, ricevendo sette anni dopo dalla stessa catena di ristoranti l’incarico per un progetto mirato a un target di clientela più elevato. Attualmente segue un progetto iniziato con Kengo Kuma di un albergo con 44 camere, ciascuna dotata di una spa, divenuto poi di fatto una struttura composta da 22 appartamenti di lusso con mini-spa per ogni appartamento, una grande spa, un museo di arte contemporanea e un’autorimessa; committente la famiglia Sandretto Re Rebaudengo, che l’ha pensata per essere una delle sedi del Museo diffuso della famiglia, sull’esempio di Torino e di Madrid. Il RebaPalace si trova a Courmayeur, con apertura prevista nel 2026.