La Torre degli Anziani, il progetto di restauro dello Studio Architettura Tommasi restituisce a Padova uno dei suoi luoghi simbolo. Dopo un periodo di chiusura importante e per secoli sentinella delle piazze, la Torre degli Anziani, fulcro storico del cuore urbano, riapre al pubblico grazie a un notevole intervento architettonico, strutturale e conservativo curato da Architettura Tommasi nella figura di Tommaso Tommasi, architetto e socio, e Gianni Tommasi, founder. Per la prima volta la Torre degli Anziani sarà visitabile da tutti.

Padova ritrova uno dei suoi monumenti più antichi e identitari.
Un progetto ambizioso e delicatissimo che riconsegna alla città uno sguardo perduto: una vista straordinaria su monumenti, piazze e paesaggi che hanno costruito l’immaginario padovano. L’edificio è l’antica turrim comunis, la torre civica della città di Padova. Si tratta di un campanile pubblico che nel corso dei secoli è stato chiamato in vari modi, come Torre del Comune, Torre Bianca, Torre della Giustizia. Nella prima metà del Novecento ha ripreso una delle sue più antiche denominazioni, Torre degli Anziani, chiamata così almeno sino al primo Trecento, perché la torre e le sue campane erano di diretta competenza del Consiglio degli Anziani, organo esecutivo della comunancia, del libero comune padovano. La torre è posta nel centro nevralgico della città, tra Via Oberdan e Piazza della Frutta, punto di raccordo tra la suddivisione di tre quartieri medievali (Torricelle, Altinate, Duomo).
L’intervento dello studio Architettura Tommasi, sviluppato a partire dal 2019 e realizzato in due anni di lavori complessi, ha avuto come fulcro la nuova scala interna di 190 gradini, elemento che ha consentito – per la prima volta nella storia della torre – di renderne accessibile la sommità anche al pubblico. Una conquista tecnica e culturale che riattiva il rapporto visivo con l’intero centro storico: dalla volta maestosa del Palazzo della Ragione alla Torre dell’Orologio astrologico, dal Duomo al Teatro Verdi, dalle basiliche di Sant’Antonio e Santa Giustina fino ai Colli Euganei e, nelle giornate più limpide, alla corona delle Dolomiti.
“Fin da quando siamo partiti, l’idea è stata quella di rendere fruibile l'edificio e il manufatto storico per le generazioni future – ha dichiarato l’architetto Tommaso Tommasi, dello studio Architettura Tommasi – Inserire la nuova scala è stato un elemento importante nell'insieme del progetto perché il recupero non è solo conservativo, ma è una valorizzazione culturale, che dà la possibilità di rendere agibile a tutta la comunità una struttura nella quale fino ad oggi non era possibile entrare. La vera sfida è stata inserire in armonia un elemento nuovo e moderno come la scala in una torre storica simbolo della città.”
Un progetto ambizioso e delicatissimo che riconsegna alla città uno sguardo perduto: una vista straordinaria su monumenti, piazze e paesaggi che hanno costruito l’immaginario padovano. L’edificio è l’antica turrim comunis, la torre civica della città di Padova. Si tratta di un campanile pubblico che nel corso dei secoli è stato chiamato in vari modi, come Torre del Comune, Torre Bianca, Torre della Giustizia. Nella prima metà del Novecento ha ripreso una delle sue più antiche denominazioni, Torre degli Anziani, chiamata così almeno sino al primo Trecento, perché la torre e le sue campane erano di diretta competenza del Consiglio degli Anziani, organo esecutivo della comunancia, del libero comune padovano. La torre è posta nel centro nevralgico della città, tra Via Oberdan e Piazza della Frutta, punto di raccordo tra la suddivisione di tre quartieri medievali (Torricelle, Altinate, Duomo).
L’intervento dello studio Architettura Tommasi, sviluppato a partire dal 2019 e realizzato in due anni di lavori complessi, ha avuto come fulcro la nuova scala interna di 190 gradini, elemento che ha consentito – per la prima volta nella storia della torre – di renderne accessibile la sommità anche al pubblico. Una conquista tecnica e culturale che riattiva il rapporto visivo con l’intero centro storico: dalla volta maestosa del Palazzo della Ragione alla Torre dell’Orologio astrologico, dal Duomo al Teatro Verdi, dalle basiliche di Sant’Antonio e Santa Giustina fino ai Colli Euganei e, nelle giornate più limpide, alla corona delle Dolomiti.
“Fin da quando siamo partiti, l’idea è stata quella di rendere fruibile l'edificio e il manufatto storico per le generazioni future – ha dichiarato l’architetto Tommaso Tommasi, dello studio Architettura Tommasi – Inserire la nuova scala è stato un elemento importante nell'insieme del progetto perché il recupero non è solo conservativo, ma è una valorizzazione culturale, che dà la possibilità di rendere agibile a tutta la comunità una struttura nella quale fino ad oggi non era possibile entrare. La vera sfida è stata inserire in armonia un elemento nuovo e moderno come la scala in una torre storica simbolo della città.”

Un progetto tra storia, ingegneria e sensibilità urbana.
L’intervento ha interessato l’interno, l’esterno e la copertura della torre, seguendo criteri di massimo rispetto del manufatto storico e risolvendo criticità accumulate nel tempo.
All’ingresso è stato creato un nuovo ambiente didattico–espositivo, in origine inesistente: una sala multimediale dove viene proiettata una presentazione sulla storia della torre e da cui, tramite un sistema di telecamere collegate in tempo reale, anche i visitatori con disabilità possono godere della vista panoramica dalla sommità.
Il corpo scala studiato dallo studio Architettura Tommasi costituisce il cuore della trasformazione. La soluzione originaria in legno è stata sostituita da una struttura in ferro in conformità alle prescrizioni antincendio. L’inserimento della nuova scala ha richiesto un intervento strutturale particolarmente sofisticato che ha previsto consolidamenti interni con catene e tiranti di nuova generazione; cerchiature in acciaio per garantire stabilità alle murature storiche; carotaggi e rinforzi puntuali per integrare la scala nella volta portante; pulitura e levigatura delle superfici interne, mantenendo leggibili le tracce storiche, incluso il consolidamento del 17 gennaio 1940, ancora visibile all’ingresso. Grande attenzione è stata dedicata anche alla campana storica, che è stata temporaneamente movimentata mediante martinetti per permettere il passaggio della scala sino alla quota massima praticabile.
L’intervento ha interessato l’interno, l’esterno e la copertura della torre, seguendo criteri di massimo rispetto del manufatto storico e risolvendo criticità accumulate nel tempo.
All’ingresso è stato creato un nuovo ambiente didattico–espositivo, in origine inesistente: una sala multimediale dove viene proiettata una presentazione sulla storia della torre e da cui, tramite un sistema di telecamere collegate in tempo reale, anche i visitatori con disabilità possono godere della vista panoramica dalla sommità.
Il corpo scala studiato dallo studio Architettura Tommasi costituisce il cuore della trasformazione. La soluzione originaria in legno è stata sostituita da una struttura in ferro in conformità alle prescrizioni antincendio. L’inserimento della nuova scala ha richiesto un intervento strutturale particolarmente sofisticato che ha previsto consolidamenti interni con catene e tiranti di nuova generazione; cerchiature in acciaio per garantire stabilità alle murature storiche; carotaggi e rinforzi puntuali per integrare la scala nella volta portante; pulitura e levigatura delle superfici interne, mantenendo leggibili le tracce storiche, incluso il consolidamento del 17 gennaio 1940, ancora visibile all’ingresso. Grande attenzione è stata dedicata anche alla campana storica, che è stata temporaneamente movimentata mediante martinetti per permettere il passaggio della scala sino alla quota massima praticabile.

La rinascita di un simbolo civico
La Torre degli Anziani, alta 47 metri e situata nel punto più antico della città, torna così a essere un riferimento urbano attivo e vitale. La sua riapertura rappresenta un “dono” alla comunità e al patrimonio urbano: un luogo di memoria ritrovata e, al tempo stesso, una piattaforma visiva che connette storia, paesaggio e vita contemporanea. Il progetto dello studio Architettura Tommasi ricostruisce un accesso mai esistito prima per il grande pubblico e restituisce alla città un punto di vista privilegiato, capace di raccontare Padova in tutta la sua ampiezza architettonica, culturale e geografica.
La Torre degli Anziani, alta 47 metri e situata nel punto più antico della città, torna così a essere un riferimento urbano attivo e vitale. La sua riapertura rappresenta un “dono” alla comunità e al patrimonio urbano: un luogo di memoria ritrovata e, al tempo stesso, una piattaforma visiva che connette storia, paesaggio e vita contemporanea. Il progetto dello studio Architettura Tommasi ricostruisce un accesso mai esistito prima per il grande pubblico e restituisce alla città un punto di vista privilegiato, capace di raccontare Padova in tutta la sua ampiezza architettonica, culturale e geografica.


