L'INTERPRETAZIONE DI EMANUELE SVETTI
Siamo partiti da un foglio bianco da riempire con l’intento di creare un contenitore onirico, irriverente e allo stesso tempo rigoroso.
Emanuele Svetti
Intervenire in un edificio storico richiede sensibilità. Per questo l’intervento si è sviluppato tenendo conto degli spazi e delle divisioni precedenti aprendo una sorta di dialogo con elementi strutturali pre-esistenti che comportavano un ostacolo nello spazio futuro, è così che abbiamo trasformato i “limiti” in gioco.
Emanuele Svetti

Ci siamo divertiti a “giocare con il gioco” portando all'interno dello store il meraviglioso quaderno di Braccialini dove la donna contemporanea, quella che non ha timore di nascondere la bambina che è in lei, possa ritrovare la gioia e la spensieratezza che conserva gelosamente dentro di sé. Diventa così affascinante miscelare gli spazi dello store come se fossero un Luna Park su Marte o un Casinò al Centro della Terra aspettando che sul palco scenda Houdini.
Emanuele Svetti
Il bianco visto non come assenza di colore, neutralità, assenza di personalità, ma bensì come un colore deciso e decisivo. Infatti la scelta progettuale né ha esaltato la potenza cromatica, è stato come dipingere uno spazio bianco dove nulla è disegnato, lasciando che fosse lo spazio stesso a definirsi.
Emanuele Svetti
La scala che serve i due piani del negozio è stata uno dei nodi cruciali del negozio, perché al contrario di altri store progettati dallo studio, in questo caso è nascosta, faceva parte dello spazio ma si adagiava all’interno dello stesso in maniera “timida”. Per questo abbiamo deciso di farla diventare “la scala dei sogni di ogni donna” immaginandola come il terminale per raggiungere il Paradiso, quella dove ogni sogno può avverarsi.
Emanuele Svetti
