Lo studio Takeda Katsuya Design ha recentemente portato a termine un progetto d'eccellenza nell’ambito Ho.Re.Ca., l’esclusivo Ruri Kaiseki, un ristorante di alta cucina che celebra l’autenticità dei piatti giapponesi, situato nel centro di Napoli, a pochi passi da Piazza dei Martiri.
Il ristorante è frutto di una collaborazione tra un imprenditore italiano, che ha deciso di intraprendere un viaggio alla scoperta delle radici culinarie giapponesi, e l'architetto Takeda Katsuya, noto per la sua capacità di integrare elementi tradizionali con estetiche moderne. Il progetto, avviato nel 2023, ha trasformato il locale in uno spazio dove ogni dettaglio racconta una storia, dalla scelta dei materiali agli arredi e alle luci, che evocano l’atmosfera sofisticata e intima tipica della cultura giapponese.
Ruri Kaiseki si propone come un ristorante unico nel suo genere, distinguendosi dall’ampia offerta di locali “giapponesi” già esistenti nella città partenopea. La proprietà ha voluto creare un ambiente che non fosse solo esteticamente piacevole, ma che riflettesse profondamente l’essenza del Giappone, portando a Napoli un’autenticità culinaria inedita. L'obiettivo è offrire ai clienti un viaggio sensoriale che abbracci sia i sapori che l’arte della presentazione, tipica della cucina Kaiseki, una forma elevata di gastronomia giapponese che unisce gusto, estetica e stagionalità degli ingredienti.
Il ristorante è frutto di una collaborazione tra un imprenditore italiano, che ha deciso di intraprendere un viaggio alla scoperta delle radici culinarie giapponesi, e l'architetto Takeda Katsuya, noto per la sua capacità di integrare elementi tradizionali con estetiche moderne. Il progetto, avviato nel 2023, ha trasformato il locale in uno spazio dove ogni dettaglio racconta una storia, dalla scelta dei materiali agli arredi e alle luci, che evocano l’atmosfera sofisticata e intima tipica della cultura giapponese.
Ruri Kaiseki si propone come un ristorante unico nel suo genere, distinguendosi dall’ampia offerta di locali “giapponesi” già esistenti nella città partenopea. La proprietà ha voluto creare un ambiente che non fosse solo esteticamente piacevole, ma che riflettesse profondamente l’essenza del Giappone, portando a Napoli un’autenticità culinaria inedita. L'obiettivo è offrire ai clienti un viaggio sensoriale che abbracci sia i sapori che l’arte della presentazione, tipica della cucina Kaiseki, una forma elevata di gastronomia giapponese che unisce gusto, estetica e stagionalità degli ingredienti.
IL DESIGN
L’ambiente del Ruri Kaiseki è stato concepito per esprimere un raffinato equilibrio tra la tradizione giapponese e il mondo occidentale. Un locale di 80mq, che si distingue per il suo alto soffitto di circa 6 metri, accoglie la clientela in uno spazio riservato e raffinato, che trasporta l’ospite in un viaggio alla scoperta di sapori autentici della cucina tradizionale giapponese in un'atmosfera ricercata e coinvolgente.
L’autenticità del design giapponese si ritrova nella scelta di realizzare un ristorante con solo banco sushi, una lunga tavolata caratterizzata da un’unica lastra di legno da 9 metri senza giunture, per preservare l’integrità e la bellezza naturale del materiale. Il banco ospita 12 posti a sedere, permettendo una posizione intima e privilegiata di fronte alla zona show-cooking dello chef, per un diretto contatto con le tecniche dell’arte culinaria giapponese.
La tavola del bancone è realizzata in legno, mentre la struttura è in tufo napoletano, materiale di rivestimento che richiama la tradizionale pietra giapponese Oya-Ishi. Questo utilizzo del tufo non solo conferisce al bancone una solida presenza, ma continua armoniosamente sulle pareti esterne del ristorante, creando un dialogo visivo tra interno ed esterno.
Il layout e il design del bancone sono ispirati al teatro Nō giapponese, dove l’arte culinaria diventa protagonista assoluta e lo chef si esibisce come un attore sul palcoscenico, esaltando l'abilità e la precisione della preparazione dei piatti.
L’ambiente del Ruri Kaiseki è stato concepito per esprimere un raffinato equilibrio tra la tradizione giapponese e il mondo occidentale. Un locale di 80mq, che si distingue per il suo alto soffitto di circa 6 metri, accoglie la clientela in uno spazio riservato e raffinato, che trasporta l’ospite in un viaggio alla scoperta di sapori autentici della cucina tradizionale giapponese in un'atmosfera ricercata e coinvolgente.
L’autenticità del design giapponese si ritrova nella scelta di realizzare un ristorante con solo banco sushi, una lunga tavolata caratterizzata da un’unica lastra di legno da 9 metri senza giunture, per preservare l’integrità e la bellezza naturale del materiale. Il banco ospita 12 posti a sedere, permettendo una posizione intima e privilegiata di fronte alla zona show-cooking dello chef, per un diretto contatto con le tecniche dell’arte culinaria giapponese.
La tavola del bancone è realizzata in legno, mentre la struttura è in tufo napoletano, materiale di rivestimento che richiama la tradizionale pietra giapponese Oya-Ishi. Questo utilizzo del tufo non solo conferisce al bancone una solida presenza, ma continua armoniosamente sulle pareti esterne del ristorante, creando un dialogo visivo tra interno ed esterno.
Il layout e il design del bancone sono ispirati al teatro Nō giapponese, dove l’arte culinaria diventa protagonista assoluta e lo chef si esibisce come un attore sul palcoscenico, esaltando l'abilità e la precisione della preparazione dei piatti.
L’illuminazione, soffice e lieve, è studiata per ricreare l’effetto teatrale, ponendo in risalto la figura dello chef e i movimenti che accompagnano la creazione dei piatti. Sul bancone, sottili e discreti punti luce si inseriscono con eleganza, non solo funzionali ma anche parte integrante del design, progettati per illuminare senza distrazioni. Queste luci, posizionate strategicamente, aggiungono un tocco sofisticato.
Nella scelta dei materiali utilizzati, Takeda Katsuya ricrea un perfetto connubio tra oriente e occidente, dove le influenze stilistiche giapponesi si intrecciano con una selezione di materiali europei.
Uno degli esempi più significativi di questa fusione è l'uso di un rivestimento interno europeo con tonalità scure, scelto per imitare il tradizionale Yaki-Sugi, noto come pino bruciato. Questo materiale, ampiamente usato in Giappone per rivestimenti esterni grazie alla sua resistenza potenziata, alle sue proprietà ignifughe e impermeabili, viene reinterpretato per l'interno, offrendo un tocco di tradizione arricchito da un'estetica contemporanea.
Il ristorante trae ispirazione anche dalla tecnica giapponese del Kintsugi, un'arte di restauro ideata per riparare tazze in ceramica evidenziando le linee di rottura con una polvere d’oro, accentuando la bellezza e rendendo la fragilità un punto di forza e perfezione. Nel ristorante, questa tecnica viene omaggiata attraverso la pavimentazione in resina cemento, volutamente creata con crepe che simulano la raffinata tecnica tradizionale, rendendo ogni linea un dettaglio artistico che arricchisce l'ambiente di un significato simbolico.
Nella scelta dei materiali utilizzati, Takeda Katsuya ricrea un perfetto connubio tra oriente e occidente, dove le influenze stilistiche giapponesi si intrecciano con una selezione di materiali europei.
Uno degli esempi più significativi di questa fusione è l'uso di un rivestimento interno europeo con tonalità scure, scelto per imitare il tradizionale Yaki-Sugi, noto come pino bruciato. Questo materiale, ampiamente usato in Giappone per rivestimenti esterni grazie alla sua resistenza potenziata, alle sue proprietà ignifughe e impermeabili, viene reinterpretato per l'interno, offrendo un tocco di tradizione arricchito da un'estetica contemporanea.
Il ristorante trae ispirazione anche dalla tecnica giapponese del Kintsugi, un'arte di restauro ideata per riparare tazze in ceramica evidenziando le linee di rottura con una polvere d’oro, accentuando la bellezza e rendendo la fragilità un punto di forza e perfezione. Nel ristorante, questa tecnica viene omaggiata attraverso la pavimentazione in resina cemento, volutamente creata con crepe che simulano la raffinata tecnica tradizionale, rendendo ogni linea un dettaglio artistico che arricchisce l'ambiente di un significato simbolico.
L'elemento architettonico del Koshi-Do è una tipica griglia di legno, che viene ripresa da Takeda Katsuya all’ingresso del ristorante e le porte scorrevoli che separano la sala principale dall’ambiente cucina.
La porta scorrevole è impreziosita da una tenda, chiamata Noren, realizzata in lino grezzo per adornare e decorare la parete, che invece è rivestita con uno stucco bianco ruvido al tatto, che richiama la semplicità e l'eleganza delle superfici giapponesi.
Le sfumature interne del ristorante sono caratterizzate da toni scuri e sofisticati, dove il nero si armonizza con cromie naturali come il beige e il grigio. Un tocco di colore è dato dal Ruri, da cui prende il nome il ristorante, una pietra sulla quale viene collocato il piatto dal colore blu marino. Il Ruri, che tradotto significa lapislazzuli, è simbolo di bellezza e purezza, ed è utilizzato per esaltare e valorizzare il cibo grazie alla sua associazione con la raffinatezza. Il blu marino del Ruri richiama inoltre la collocazione geografica di Napoli, una città che si affaccia sul mare, richiamando così la sua anima mediterranea.
La parete dietro la zona show-cooking riprende la tecnica Koushi-Do, con doghe in legno disposte in modo da creare un gioco di spazi pieni e vuoti. Tra queste doghe si inseriscono piccole teche che ospitano bonsai decorativi e un display di coltelli da chef. Anche il soffitto del ristorante riproduce una griglia in legno, caratteristico di molti teatri giapponesi, amplificando il senso di autenticità e richiama l'architettura tipica orientale.
La porta scorrevole è impreziosita da una tenda, chiamata Noren, realizzata in lino grezzo per adornare e decorare la parete, che invece è rivestita con uno stucco bianco ruvido al tatto, che richiama la semplicità e l'eleganza delle superfici giapponesi.
Le sfumature interne del ristorante sono caratterizzate da toni scuri e sofisticati, dove il nero si armonizza con cromie naturali come il beige e il grigio. Un tocco di colore è dato dal Ruri, da cui prende il nome il ristorante, una pietra sulla quale viene collocato il piatto dal colore blu marino. Il Ruri, che tradotto significa lapislazzuli, è simbolo di bellezza e purezza, ed è utilizzato per esaltare e valorizzare il cibo grazie alla sua associazione con la raffinatezza. Il blu marino del Ruri richiama inoltre la collocazione geografica di Napoli, una città che si affaccia sul mare, richiamando così la sua anima mediterranea.
La parete dietro la zona show-cooking riprende la tecnica Koushi-Do, con doghe in legno disposte in modo da creare un gioco di spazi pieni e vuoti. Tra queste doghe si inseriscono piccole teche che ospitano bonsai decorativi e un display di coltelli da chef. Anche il soffitto del ristorante riproduce una griglia in legno, caratteristico di molti teatri giapponesi, amplificando il senso di autenticità e richiama l'architettura tipica orientale.
Uno degli elementi di design più significativi è lo Shichirin, un bruciatore giapponese a carbone, utilizzato per affumicare il pesce e infondere ai piatti un sapore unico e inconfondibile, legato alla tradizione.
L'area del bagno presenta un tocco architettonico distintivo con una volta a soffitto in tufo, materiale locale che richiama la struttura del bancone, creando una continuità armoniosa tra gli spazi e mantenendo un forte legame con il territorio.
Il ristorante Ruri Kaiseki disegnato da Takeda Katsuya Design, con i suoi elementi architettonici e di interior, trasporta i suoi ospiti in una dimensione fuori dal tempo, unendo in modo impeccabile la cultura italiana dell'accoglienza con la filosofia giapponese del Kaiseki, offrendo un angolo di Giappone autentico e raffinato, in grado di appagare non solo il palato, ma anche lo spirito e la vista, in un’esperienza che rimane impressa nella memoria di chi la vive.
L'area del bagno presenta un tocco architettonico distintivo con una volta a soffitto in tufo, materiale locale che richiama la struttura del bancone, creando una continuità armoniosa tra gli spazi e mantenendo un forte legame con il territorio.
Il ristorante Ruri Kaiseki disegnato da Takeda Katsuya Design, con i suoi elementi architettonici e di interior, trasporta i suoi ospiti in una dimensione fuori dal tempo, unendo in modo impeccabile la cultura italiana dell'accoglienza con la filosofia giapponese del Kaiseki, offrendo un angolo di Giappone autentico e raffinato, in grado di appagare non solo il palato, ma anche lo spirito e la vista, in un’esperienza che rimane impressa nella memoria di chi la vive.